Lo scorso anno, al termine di una regata sociale, corsa
praticamente in solitario contro mostri come gli H22 i
Platu 25 e J24 , Mi chiesi come sarebbe stato bello e decisamente più
divertente confrontarsi ad armi pari con
barche dello stesso livello. Da li l’idea di riunire gli armatori dell’
Explorer20 . In poco più di due mesi, riscontrando un entusiasmo che covava
sotto le ceneri, abbiamo riunito buona parte della flotta. A novembre la prima
mitica riunione di Bologna, con tanto di progettista e costruttore. Qualche
idea buttata qua e là, e poi tutti in letargo invernale. Finalmente nella
stagione in corso, Alfred buttava li l’idea di partecipare alla Lariox2 . Quale
occasione migliore per confrontarsi finalmente a pari livello?. Detto fatto,
tutti gli amici Lombardi si sono buttati con entusiasmo con Mauro che ha portato
un pezzo di Adriatico. Il resto è ormai
storia, ampiamente documentata.
Fatto questo preambolo, mi sembra giusto fare qualche
considerazione post regata, per fare un passo avanti nella costituzione di
questa nuova classe.
Partendo dal presupposto, che gli Explorer in circolazione
hanno ormai troppe differenze tra loro per certificare una stazza di classe, Mi
sono domandato come fare per cercare di rendere simili le prestazioni delle
nostre barche.
Durante la regata della Lario x 2 , ho osservato con
attenzione le prestazioni tra i vari explorer . In particolare ho avuto modo di
bordeggiare per qualche oretta con Guido e la sua Aisha , con refoli di vento e
invelatura simile, Randa standard e ficco prima, sostituito da un cod 0 da
entrambe le barche. Bene per tutto questo tempo le distanze sono rimaste
praticamente identiche.Dall’altro lato, Alfred e Roberto , con vele più cattive
e tecniche ma di taglio diverso , sono
stati praticamente appaiati , mentre Massimo su H2O con velatura standard da
crociera, teneva egregiamente il passo.
Da qui si evince che a parità di vento gli scafi sono del tutto vicini
come performance.
Chiaro che con vento più sostenuto entrano in gioco molti
fattori e le differenze si accentuano, compreso “ il manico “ dello skipper, ma
è indubbio che gli scafi come appare logico sono praticamente equivalenti, ed
anche le differenze tra mono e doppio timone non sono rilevanti.
Da questo ragionamento, secondo me, si evince che, se
vogliamo creare una classe il più possibile omogenia, dobbiamo lavorare sulle
vele, e qui si può aprire un capitolo senza fine , ma con una base che secondo
il mio modesto parere può regalarci future soddisfazioni.
L’armo classico dell’explorer ( vele bianche ) non è
propriamente adatto ad un uso in regata,
o meglio, è decisamente migliorabile. E’ dunque importante capire tra i
vari Armatori quali vele siano più adatte a rendere l’explorer più performante
nei confronti delle altre imbarcazioni, e a sua volta renderlo “ ufficiale “
nei confronti diretti tra di noi.
Fatto questo lungo e spero non noioso preambolo, mi permetto
di fare questa proposta, da valutare ponderare e migliorare, con il parere di
tutti i diretti interessati e non.
Quindi:
-Un unica regata, fra l’altro con condizioni meteo fuori dalla
norma, non è sufficiente per un giudizio equo.
-Credo sia utile nel corso di questa stagione, trovare
nuove occasioni per confrontarsi, anche con regatine locali e da qui fare un
attenta analisi sulle invelature migliori.
-Avvalerci dei nostri esperti, penso a Giudici per es che
potrebbero dare un valido suggerimento.
- A fine stagione, riunirci come lo scorso anno e mettere
le basi per la prossima stagione, con un piano di regate , creando magari una
sorta di campionato interno al nostro club.
- Cercare di unificare ( in regata ) un piano velico
uguale per tutti, contattare qualche velaio e spuntare le migliori condizioni
economiche per la loro realizzazione.
-Considerando che risulta difficile spostare le barche
dal lago al mare e viceversa, creare eventi dove si possano spostare gli
equipaggi , sfruttando i mezzi in loco. Per esempio a novembre ci sarà sul lago
l’internazionale INTERLAGHI a cui non potremo mancare.
Con i suggerimenti e l’aiuto di tutti, possiamo mettere
le basi per divertirci e confrontarci ad armi pari.
Le basi ci sono, il gruppo anche, ci vuole tempo ( denaro
aimè ) e passione, ma possiamo se vogliamo creare qualcosa di nuovo e
stimolante, che magari in futuro potrebbe riservare risvolti interessanti per
tutti noi.
Fiorenzo & Annina.