martedì 15 maggio 2012

CONSIDERAZIONI POST REGATA



Lo scorso anno, al termine di una regata sociale, corsa praticamente in solitario contro mostri come gli H22  i  Platu 25 e J24 , Mi chiesi come sarebbe stato bello e decisamente più divertente  confrontarsi ad armi pari con barche dello stesso livello. Da li l’idea di riunire gli armatori dell’ Explorer20 . In poco più di due mesi, riscontrando un entusiasmo che covava sotto le ceneri, abbiamo riunito buona parte della flotta. A novembre la prima mitica riunione di Bologna, con tanto di progettista e costruttore. Qualche idea buttata qua e là, e poi tutti in letargo invernale. Finalmente nella stagione in corso, Alfred buttava li l’idea di partecipare alla Lariox2 . Quale occasione migliore per confrontarsi finalmente a pari livello?. Detto fatto, tutti gli amici Lombardi si sono buttati con entusiasmo con Mauro che ha portato un pezzo di Adriatico.  Il resto è ormai storia, ampiamente documentata.

Fatto questo preambolo, mi sembra giusto fare qualche considerazione post regata, per fare un passo avanti nella costituzione di questa nuova classe.
Partendo dal presupposto, che gli Explorer in circolazione hanno ormai troppe differenze tra loro per certificare una stazza di classe, Mi sono domandato come fare per cercare di rendere simili le prestazioni delle nostre barche.

Durante la regata della Lario x 2 , ho osservato con attenzione le prestazioni tra i vari explorer . In particolare ho avuto modo di bordeggiare per qualche oretta con Guido e la sua Aisha , con refoli di vento e invelatura simile, Randa standard e ficco prima, sostituito da un cod 0 da entrambe le barche. Bene per tutto questo tempo le distanze sono rimaste praticamente identiche.Dall’altro lato, Alfred e Roberto , con vele più cattive e tecniche ma di taglio diverso ,  sono stati praticamente appaiati , mentre Massimo su H2O con velatura standard da crociera, teneva egregiamente il passo.  Da qui si evince che a parità di vento gli scafi sono del tutto vicini come performance. 
 Chiaro che con vento più sostenuto entrano in gioco molti fattori e le differenze si accentuano, compreso “ il manico “ dello skipper, ma è indubbio che gli scafi come appare logico sono praticamente equivalenti, ed anche le differenze tra mono e doppio timone non sono rilevanti. 

Da questo ragionamento, secondo me, si evince che, se vogliamo creare una classe il più possibile omogenia, dobbiamo lavorare sulle vele, e qui si può aprire un capitolo senza fine , ma con una base che secondo il mio modesto parere può regalarci future soddisfazioni.
L’armo classico dell’explorer ( vele bianche ) non è propriamente adatto ad un uso in regata,  o meglio, è decisamente migliorabile. E’ dunque importante capire tra i vari Armatori quali vele siano più adatte a rendere l’explorer più performante nei confronti delle altre imbarcazioni, e a sua volta renderlo “ ufficiale “ nei confronti diretti tra di noi.

Fatto questo lungo e spero non noioso preambolo, mi permetto di fare questa proposta, da valutare ponderare e migliorare, con il parere di tutti i diretti interessati e non.

Quindi:
-Un unica regata, fra l’altro con condizioni meteo fuori dalla norma, non è sufficiente per un giudizio equo.
-Credo sia utile nel corso di questa stagione, trovare nuove occasioni per confrontarsi, anche con regatine locali e da qui fare un attenta analisi sulle invelature migliori.
-Avvalerci dei nostri esperti, penso a Giudici per es che potrebbero dare un valido suggerimento.
- A fine stagione, riunirci come lo scorso anno e mettere le basi per la prossima stagione, con un piano di regate , creando magari una sorta di campionato interno al nostro club.
- Cercare di unificare ( in regata ) un piano velico uguale per tutti, contattare qualche velaio e spuntare le migliori condizioni economiche per la loro realizzazione.
-Considerando che risulta difficile spostare le barche dal lago al mare e viceversa, creare eventi dove si possano spostare gli equipaggi , sfruttando i mezzi in loco. Per esempio a novembre ci sarà sul lago l’internazionale INTERLAGHI a cui non potremo mancare.

Con i suggerimenti e l’aiuto di tutti, possiamo mettere le basi per divertirci e confrontarci ad armi pari.
Le basi ci sono, il gruppo anche, ci vuole tempo ( denaro aimè ) e passione, ma possiamo se vogliamo creare qualcosa di nuovo e stimolante, che magari in futuro potrebbe riservare risvolti interessanti per tutti noi.

Fiorenzo & Annina.