venerdì 19 aprile 2013

Habemus Oblò

Continua, la messa a punto di Annina, con la sostituzione degli oblò  crepati, che filtravano acqua. E' stato il lavoro  più  temuto, perchè era la prima volta che lo facevo, dopo aver faticato non poco a reperire due finestre compatibili in policarbonato, trovati nel web addirittura negli USA. Prima di "operare " ho fatto una ricerca on line sulle procedure da seguire, ed in particolare mi è stato molto utile un filmato di Yacht.De visto sul blog di MARINAI DI TERRAFERMA . Poi armato di coraggio ho proceduto al lavoro di cui faccio un piccolo resoconto, forte dell'esperienza fatta.

Per prima cosa ho tolto i vecchi oblò ripulendo i residui di silicone con una spatola e dell'acetone . Poi si posizionano i nuovi adeguatamente protetti con prodotti facili da togliere ( Film di domopak con nastro di carta ) , segnando una traccia del perimetro a matita sulla tuga  alla quale si applica un nastro di carta adesivo che darà il giusto rifilo evitando di sporcare la barca. QUESTA OPERAZIONE è molto importante e vale la pena perderci del tempo. Ho preforato i quattro punti di fissaggio , che serviranno da fermo nel posizionamento dell'oblò siliconato. Come collante ho usato del SIKALEX 295 UV NERO  adatto al policarbonato. Uno strato sull'oblò ed uno strato direttamente sul VTR della tuga. ( ho abbondato, forse eccesivamente , ma meglio così ) . Si applica poi l'oblò per contatto premendo a fondo e posizionandolo con delle punte ( chiodi ) nella preforatura, dopodiché si avvita l'oblo direttamente alla tuga. Avevo il dubbio se far seccare il materiale prima di togliere il nastro di protezione o viceversa farlo subito. Ho optato per questa seconda opzione, vuoi per la curiosità di vedere il risultato, vuoi per le previsioni del tempo che mi davano temporali nei giorni a seguire.
Spalmato ben bene con una spatola il SIKA lungo il bordo dell'oblò, ho rimosso il nastro adesivo, pulendo le piccole sbavature con dell'acetone. Et voila il gioco è fatto, da ripetersi più rinfrancato sull'altro bordo. Abbiate cura di coprire ben bene la barca con della carta, perché il SIKAFLEX sporca parecchio ed è appicicosissimo. Infine la parte più faticosa: ripulire la mani dall'odioso collante ( usare i guanti diventa disagevole ) . Se la SIKA vendesse un prodotto pulente per i suoi sigillanti, raddoppierebbe il fatturato. Come dice la pubblicità , Fare il lavoro da solo , NON ha prezzo. In attesa di un collaudo, mi godo beato il frutto del mio lavoro.

2 commenti:

  1. Un lavoro coi fiocchi, direi.. Come dovrebbe essere sempre quando si tocca una barca. Cumpliments..

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